In questi ultimi giorni di vacanza ho avuto la fortuna (il lusso) di ritrovarmi a bordo piscina ad osservare le mie due figlie giocare insieme.
La “grande”, 20 anni, aveva un approccio metodico: spiegava le tecniche di galleggiamento, dimostrava i movimenti, cercava di creare un ambiente controllato per l’apprendimento. Era come guardare un ingegnere all’opera: tutto era logico, pianificato, prevedibile. Un sistema complicato, ma gestibile.
La piccola, due anni, era un vortice di imprevedibilità. Un momento rideva e schizzava acqua ovunque, quello dopo si aggrappava alla sorella in preda al panico, per poi improvvisamente rilassarsi e galleggiare perfettamente… per circa due secondi. Le sue reazioni sembravano casuali, influenzate da fattori invisibili: forse un riflesso di luce sull’acqua, un rumore improvviso, o semplicemente il capriccio del momento.
Osservandole, ho notato come la linea tra complicato e complesso fosse incredibilmente sottile … e per nulla scontata.
Più difficile di quanto sembri!
Facciamo un piccolo gioco. Ti prometto che sarà più divertente di una riunione di budget e meno frustrante di una chiamata con l’assistenza tecnica. Pronto? Via!
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Il motore di un’auto: complesso o complicato? Il motore ha centinaia di parti che lavorano in perfetta sincronia. Eppure, con il manuale giusto, puoi smontarlo e rimontarlo (sempre che tu non sia come me, che finisce sempre con un paio di viti “extra”). È complicato, certo, ma segue regole precise.
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Quel maledetto mobile IKEA che hai passato ore a montare lo scorso weekend: Ah, l’IKEA, il grande equalizzatore dell’umanità! Chiunque abbia mai affrontato un “BJØRKSNAS” o un “POÄNG” sa che è un test di pazienza, logica e vocabolario svedese. Ma alla fine, se segui le istruzioni (e non perdi nessun pezzo), otterrai sempre lo stesso risultato. Complicato, ma prevedibile.
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Il meteo che ti ha rovinato l’ultima gita al mare: Ecco che le cose si fanno interessanti! Il meteorologo in TV sembra così sicuro con le sue mappe colorate, ma poi arrivi in spiaggia e… diluvio! Il meteo è l’esempio perfetto di sistema complesso: troppi fattori in gioco, dal battito d’ali di una farfalla in Amazzonia al tuo vicino che decide di lavare la macchina (garantendo pioggia immediata).
Personalmente ho confuso questi concetti più volte di quante sarebbe giusto ammettere. Ho trattato sistemi complessi come se fossero semplici puzzle da risolvere, e mi sono ritrovato a fissare istruzioni IKEA come se contenessero i segreti dell’universo. Risultato? Disastri!
Insomma, i sistemi complicati sono come una ricetta di cucina: segui i passaggi e otterrai (più o meno) sempre lo stesso risultato. I sistemi complessi? Come le aziende? Sono più simili a una jam session jazz: puoi conoscere le note, ma non puoi mai prevedere esattamente come suonerà la musica.
Facile no? Ma come gestire la complessità?
La danza
I sistemi complessi sono ovunque intorno a noi e da loro dipende non solo il nostro successo professionale, ma molto di più. Come dice il Prof. Roberto Poli, l’unica cosa che possiamo davvero fare in questi casi è “imparare a danzare con questi sistemi complessi“. E forse l’AI generativa può essere il nostro partner di ballo ideale, perchè?
Prima di tutto perchè non è il solito strumento deterministico che ti dà risposte binarie. No, questa è una bestia diversa, probabilistica e sfumata come i sistemi complessi che cerchiamo di navigare.
Pensa alle previsioni meteo, come abbiamo visto il sistema complesso per eccellenza. Aziende come Tomorrow.io stanno rivoluzionando questo campo con l’AI. Invece di darti un semplice “pioverà domani”, questi sistemi generano migliaia di scenari possibili, assegnando probabilità a ciascuno. La loro piattaforma integra dati provenienti da una costellazione globale di satelliti e altri sensori, utilizzando algoritmi avanzati per analizzare e interpretare queste informazioni. Questo approccio consente di offrire previsioni meteorologiche ultra-accurate, iperlocali e in tempo reale.
Immagina di applicare lo stesso approccio al lancio di un prodotto o a una ristrutturazione aziendale. L’AI potrebbe aiutarti a generare e valutare centinaia di scenari diversi, tenendo conto di variabili che nemmeno sapevi esistessero. Non ti darà una risposta definitiva, ma ti fornirà una mappa delle probabilità, permettendoti di navigare l’incertezza con maggiore consapevolezza.
L’AI non eliminerà l’incertezza – e non dovremmo volerlo. L’incertezza è dove nascono l’innovazione e l’opportunità. Ma ci darà strumenti migliori per navigarla, per danzare con la complessità invece di lottare contro di essa.
Da elefante a ballerino
Pensa alla tua organizzazione. Non è una macchina ben oliata, è una giungla rigogliosa! Ogni decisione che prendi è come lanciare un sasso in uno stagno: le onde si propagano in modi che non puoi prevedere completamente.
Nell’era del lavoro basato sulla conoscenza, questa complessità è ancora più evidente. Non stiamo più gestendo catene di montaggio, ma ecosistemi di idee, innovazioni e, soprattutto, esseri umani con tutte le loro meravigliose contraddizioni. L’AI generativa si inserisce in questo ecosistema non come un semplice strumento, ma come un collaboratore capace di generare nuove idee, anticipare tendenze e persino stimolare la creatività umana.
Allora, come puoi prosperare in questo mondo caotico? Ecco tre suggerimenti che ho imparato (a mie spese) nel corso degli anni:
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Abbraccia l’incertezza come un vecchio amico: Ricordi quando eri bambino e ti divertivi a saltare nelle pozzanghere? Ecco, l’incertezza è la tua nuova pozzanghera, e l’AI generativa è il tuo impermeabile high-tech. Invece di cercare la certezza assoluta, usa l’AI per esplorare molteplici scenari possibili. Fai piccoli esperimenti, osserva i risultati, adattati rapidamente. L’AI può aiutarti a interpretare i dati in tempo reale, permettendoti di “pivotare” con maggiore agilità e precisione.
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Trasforma il tuo team in un’orchestra jazz: In un sistema complesso, la soluzione migliore spesso emerge da un mix inaspettato di prospettive. L’AI generativa può essere il tuo jolly, offrendo idee e connessioni che potrebbero sfuggire anche al team più diversificato. Incoraggia il dissenso costruttivo, sia umano che artificiale. Celebra le voci fuori dal coro, incluse quelle generate dall’AI. La diversità di pensiero, sia biologica che algoritmica, non è solo eticamente corretta, è strategicamente essenziale.
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Diventa come il bambù: flessibile ma resistente: In un ambiente imprevedibile, la capacità di piegarsi senza spezzarsi è più importante della capacità di resistere a tutti i costi. L’AI generativa può essere il tuo sistema di “radici” distribuito, raccogliendo e analizzando dati da innumerevoli fonti per aiutarti a percepire i cambiamenti prima che diventino evidenti. Costruisci sistemi e culture che possano assorbire gli shock e adattarsi, utilizzando l’AI per simulare scenari e testare la resilienza. E ricorda: un fallimento non è la fine del mondo, è solo un’opportunità per imparare, ora amplificata dalle capacità di apprendimento dell’AI.
Il nostro compito come professionisti nell’era dell’AI non è controllare l’incontrollabile, ma imparare a danzare con grazia in mezzo al caos, guidando gli altri in questa danza folle ma meravigliosa.
Sempre avanti, condannati all’ottimismo!
Giuseppe