L’anno che verrà promette di essere se possibile ancora più ricco di novità, sfide ed opportunità da cogliere rispetto a quello appena passato; come possiamo prepararci nel migliore dei modi?
Negli ultimi giorni i social media, e Linkedin in particolare, sono diventati il punto di raccolta di una serie di post e riflessioni, più o meno personali, sulla fine dell’anno.
Sembra che tutti sentano il bisogno di fare un bilancio; guardi indietro e pensi alle cose fatte e a quelle che non sei riuscito a fare. Se avevi un piano pensi a quanto sei stato bravo o meno a rispettare il tuo programma.
Inevitabilmente è anche il momento delle “buone intenzioni” (ne avevamo parlato anche qui) e le palestre cominciano a leccarsi i baffi pensando a tutti quelli che a Gennaio 2024 faranno l’abbonamento mensile (o annuale, voi pazzi!) sovrastimando la propria capacità di “controllare” il proprio tempo per poi trovarsi a Febbraio a maledire il modello. Niente di nuovo insomma!
“Io mi sto preparando”
In una delle sue canzoni più belle, Lucio Dalla parlava proprio di questa strana sensazione che ci prende in questo momento dell’anno. Il testo si chiudeva con questo passaggio:
”L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
Io mi sto preparando, è questa la novità”
Quest’anno è stato anche per me davvero ricco di cose, progetti ed esperienze: alcune buone, molte difficili e più complicate del previsto ed altre davvero davvero pessime. Capita!
L’anno che verrà promette di essere se possibile ancora più imprevedibile, ricco e sfidante; forse dobbiamo davvero iniziare ad abituarci ad un mondo in cui l’unica costante è il cambiamento e la sua accelerazione nel tempo. Ma come affrontare questo nuovo anno per non farci illusioni da “palestra” e invece prepararsi davvero nel migliore dei modi?
C’è un’altra citazione, stavolta di Leonardo da Vinci, che mi ha sempre affascinato.
“Quelli che s’innamoran di pratica sanza scienzia son come ‘l nocchier ch’entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.”
Ecco forse quello che serve per navigare questi mari agitati è una “bussola” personale che ci supporti e guidi nel 2024; ognuno può avere la sua. Questa è quella che vorrei darmi per l’anno che sarà.
NORD: Focus
Qui è dove forse ho sbagliato di più non solo nel 2023, ma negli ultimi anni. Le opportunità, è vero, sono dovunque. Con tecnologie come l’AI aumenta la produttività e questo se possibile spinge ancora oltre. Ma è facile lasciarsi prendere dal FOMO e mettere energie e risorse in troppi cantieri con il rischio di perdere di vista, appunto, il tuo focus.
Non parlo della semplice capacità di concentrarsi su un compito; per me il focus è la selezione attenta delle battaglie da fare (e da non fare), dei progetti da seguire e, soprattutto, delle priorità che mi voglio dare nei prossimi mesi.
Imparare a dire “no” a ciò che è secondario qui è davvero cruciale così come imparare a riconoscere le distrazioni e a dare loro il giusto nome.
EST: Ascolto
Da buon insicuro adoro essere ascoltato; è una strategia che ho sviluppato negli anni immagino per superare il timore di non essere accettato o compreso. Anche per questo motivo nel 2023 è nato un podcast (Debrief) e questa newsletter.
Ecco perchè per il 2024 l’augurio che mi faccio è di riuscire a parlare di meno e ascoltare di più; ascoltare i colleghi ed i collaboratori, certo, ma anche i clienti e i concorrenti.
Viviamo in un mondo complesso dove difficilmente possiamo avere da soli l’ambizione di avere tutte le risposte; coltivare l’ascolto e collaborare in modo aperto diventerà allora sempre di più chiave per riuscire a comprendere il contesto in cui ci muoviamo.
Uno degli investimenti migliori che si possano fare.
OVEST: Routine
A nessuno piacciono le routine, neanche a quelli che fanno i video motivazionali su TikTok vendendo i programmi per dimagrire o tonificare il proprio corpo in 20 giorni.
E però noi umani siamo esseri strani che hanno letteralmente “bisogno” di attività ricorrenti per dare il meglio di noi stessi. Pensa all’arte o alla musica; Rick Rubin, uno dei produttori musicali più famosi della nostra epoca, racconta che il segreto del successo è scrivere e registrare un nuovo brano ogni giorno. Non tutti saranno un capolavoro, ma è la pratica e la dedizione che permette a queste opere di migliorare. Fino a quando non produci il tuo capolavoro
Trovare la propria routine è quindi chiave; un pensiero al giorno? Una pagina al giorno? Un meeting con il team ogni mese? Anche qui la ricetta per tutti non c’è, ma i benefici per chi riesce a costruire la propria routine sono indubbi in qualsiasi campo.
SUD: Gratitudine
In altro pezzo del brano “L’anno che verrà” Lucio Dalla cantava
“Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento
Di essere qui in questo momento”
Sì, lo so, suona come qualcosa che tua nonna ti direbbe, ma in un mondo che corre a mille all’ora, dove tutti sono ossessionati dal successo, dal fare di più, dal guadagnare di più, la gratitudine è un sentimento davvero sottovalutato.
Non sto parlando di quella gratitudine superficiale, quella che esprimi una volta all’anno a cena a Natale con la famiglia. Sto parlando di una gratitudine profonda, quella che ti fa apprezzare davvero ciò che hai, chi hai intorno e ogni singola esperienza, anche quelle che ti hanno messo alla prova.
Nel lavoro, la gratitudine significa riconoscere il valore di ogni persona nel tuo team, apprezzare i tuoi clienti, i tuoi partner, e trovare soddisfazione anche nelle piccole cose. Nella vita personale, significa fermarsi un attimo e apprezzare ciò che conta davvero – famiglia, amici, salute.
È quella cosa che ti dà energia quando sei a terra, che ti ispira quando sei a corto di idee, che ti fa sentire ricco anche quando il tuo conto in banca non è pieno. La scienza lo conferma. Praticare la gratitudine migliora il benessere mentale, aumenta la resilienza, migliora le relazioni.
Ecco perchè il mio augurio è che la gratitudine non sia solo il SUD della mia bussola nell’anno che verrà, ma anche la mia àncora. Un modo per rimanere centrato sui miei valori, sulle mie priorità, e per darmi una prospettiva che va oltre il caos quotidiano.
Insomma, prepariamoci ad un anno di sfide, ma anche di momenti incredibili per cui essere grati.
Sempre avanti, condannati all’ottimismo! (e Buon Anno!)
Giuseppe