Le stagioni dell'amicizia (#89)


SONG OF THE WEEK: Let The Good Times Roll

Un paio di giorni fa, ero al telefono con un mio amico per i soliti auguri di buon anno e parlavamo di quanto sia cambiata la nostra vita sociale negli ultimi anni. Mi raccontava di una cena con amici dove, dopo 15 minuti di conversazione entusiasta del tipo “dobbiamo vederci più spesso!“, nessuno aveva poi effettivamente tirato fuori il telefonino o l’agenda per fissare una data.

La cosa mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere: quante volte negli ultimi anni mi sono ritrovato a dire a qualcuno “ci vediamo presto!” sapendo, in fondo, che quel “presto” poteva significare anche sei mesi? O mai più!

E non è solo una questione di tempo. C’è qualcosa di più profondo che cambia nel modo in cui viviamo le amicizie crescendo.

L’età dell’abbondanza

La prima stagione dell’amicizia è stata, almeno per me, quella dell’abbondanza. Ricordo perfettamente com’era prima dei venticinque anni: le opportunità per nuovi incontri arrivavano da tutte le pari. Teatro, Musica, Università, locali, viaggi… ogni occasione era buona per conoscere qualcuno e trasformarlo in un “amico per la vita”. Almeno in potenza!

L’energia era infinita, il tempo pure. Potevi passare ore a chiacchierare di niente e di tutto, fare progetti assurdi alle tre del mattino, promettendo cose impossibili e credendoci davvero. Non c’erano agende da incastrare, solo la voglia di stare insieme.

Ma come tutte le primavere, anche questa aveva una data di scadenza ben incisa sopra, solo che non lo sapevo!

Quando è arrivata l’estate della vita sono arrivate, non richieste, anche la carriera, le prime relazioni serie, i primi figli. Le giornate si riempiono e le energie non sono più infinite. È qui che ho imparato una grande lezione che ancora oggi mi porto dietro: l’amicizia da adulti richiede scelte consapevoli.

Non puoi più essere amico di tutti. Non puoi più dire sì a ogni uscita, rispondere a ogni messaggio, essere presente a ogni compleanno. Devi scegliere. E scegliere significa anche lasciare andare.

E diventa così evidente uno degli assiomi più scontati sul tema: la quantità delle amicizie non è direttamente proporzionale alla loro qualità. Anzi, spesso è vero il contrario.

E oggi?

Oggi non sono ancora, per fortuna, arrivato all’inverno, ma la mia stagione direi è spiccatamente autunnale. Meno foglie sull’albero, ma quelle che restano hanno colori più intensi. È la stagione in cui capisci che l’amicizia non è più una questione di quanto tempo passi insieme, ma di qualità della connessione.

Ho imparato a riconoscere quelli che definisco gli “amici delle 4 del mattino” – ovvero quelli che potresti chiamare nel cuore della notte e sai che risponderebbero. Non ne ho molti, ma sono preziosi. Sono quelli che non hanno bisogno di spiegazioni, che sanno leggere tra le righe dei tuoi “sto bene”, che ricordano da dove vieni e ti aiutano a capire dove stai andando.

Chiaramente anche in questo periodo ho dovuto fare i conti con alcune lezioni scomode da imparare.

  1. Non tutte le amicizie sono destinate a durare per sempre, e va bene così; c’è un tempo e uno spazio per queste relazioni. Quando per qualsiasi motivo si esauriscono, meglio prenderne atto, salutare e non voltarsi più indietro.

  2. Alcune amicizie hanno bisogno di “pause”, come le serie TV. Non che non ci piacciano, ma a volte è bene “dimenticarsele” per poterne godere appieno più avanti.

  3. I social media possono essere il più grande nemico dell’amicizia vera; ti obbligano, ti soffocano, ti dettano tempi e modelli irrealistici. Meglio separare nettamente i due mondi.

  4. Il silenzio condiviso può valere più di mille parole.

Quello che verrà

Non ci sono ancora arrivato, ma la intravedo all’orizzonte. Sarà la stagione in cui, forse, avrò più tempo ma meno energia. In cui le amicizie si misureranno non in uscite o messaggi, ma in momenti di vera connessione.

Ho deciso però che non voglio aspettare l’inverno per fare quello che ho capito essere importante. E quindi ecco quello che sto imparando a fare, nella speranza che possa essere utile anche a te:

  1. Scegliere la qualità sulla quantità
    Non possiamo più permetterci il lusso di sprecare tempo in relazioni che non ci nutrono davvero. Meglio una cena bella ogni tre mesi che dieci aperitivi superficiali.

  2. Essere onesti sulla disponibilità
    Ho smesso di dire “ci vediamo presto” quando so che non succederà. Meglio un “in questo periodo sono nel caos, ma ci tengo a te” che una promessa vuota.

  3. Creare rituali
    Con alcuni amici ho stabilito appuntamenti fissi: la colazione del sabato, la chiamata della domenica sera. La cena dei cretini, quella della “Digital Maphia”; insomma piccoli rituali che creano continuità.

  4. Accettare i cambiamenti
    Le persone cambiano, le vite prendono direzioni diverse. Non significa che le amicizie del passato valgano meno, solo che il loro ruolo si è trasformato.

  5. Investire nelle nuove connessioni
    Questa è particolarmente importante: l’età non può e non deve essere una scusa per smettere di creare nuovi legami. Magari più selettivi, ma non meno autentici.

Come ogni cosa preziosa, l’amicizia richiede cura e attenzione consapevole; quello che cambia con l’età è che non può più essere data per scontata come quando avevo vent’anni.

E sì, fa un po’ male realizzare che alcune persone che consideravamo “amici per la vita” sono diventate poco più che contatti su Facebook. Ma fa anche parte del gioco. Fa parte della crescita.

L’importante è non lasciare che la nostalgia per le amicizie di un tempo ci impedisca di vivere quelle del presente. E soprattutto, non permettere alla routine e agli impegni di farci dimenticare quanto sia importante avere qualcuno con cui condividere non solo i successi, ma anche i dubbi, le paure, le risate stupide e i silenzi.

Alla fine, se guardo indietro, mi rendo conto che le amicizie sono un pò come il vino: alcune durano poco ma sono intense, altre migliorano col tempo, altre ancora vanno bevute al momento giusto. Non prima e non dopo.

L’importante è avere sempre qualcuno con cui brindare, a prescindere dalla stagione.

Sempre avanti, condannati all’ottimismo!

Giuseppe