Ma Alexa è simpatica? Agenti AI e personalità! (#88)


SONG OF THE WEEK: Rock‘N’Roll Robot

Lo so, già qualche settimana fa ti ho proposto di dargli un nome; ora gli diamo pure una personalità?

In casa nostra ogni stanza ha almeno un Alexa (alcune stanze ne hanno più d’uno). Quando ho acquistato i dispositivi l’obiettivo principale era sentire in tutta la casa la stessa musica nello stesso momento (ah, i tempi della filodiffusione), ma forse la cosa mi è sfuggita un pò di mano.

L’altro giorno, figlia#2, che ormai considera Alexa un membro della famiglia, mi ha fatto una domanda totalmente inattesa: “Papà, ma Alexa è simpatica?”. Dopo il trauma iniziale ho compreso come la domanda in realtà potesse nascondere una profondità inattesa. Alexa è un’AI, certo, ma può avere una personalità? Può essere considerata “simpatica” o “noiosa” come una persona reale? Insomma, quanto sono “intelligenti” gli agenti AI che già utilizziamo e cosa potrebbero diventare in futuro?

Ma andiamo con ordine!

Cosa sono gli Agenti AI?

Parlando di Agenti AI, per uno della mia generazione, non si può non pensare all’agente Smith di Matrix, anche se qui c’entra poco la cinematografia.

Un agente AI è di fatto un sistema artificiale progettato con tre super-poteri:

  • la capacità di percepire (vedere, sentire, leggere);

  • la capacità di pensare e ragionare;

  • la capacità di agire nel mondo reale (anche se indirettamente).

Questi sistemi non si limitano quindi a rispondere alle domande come fanno i chatbot tradizionali tipo Alexa (per ora); sono capaci di osservare, ragionare e agire in modo autonomo. Ma come è possibile raggiungere questo livello di complessità?

Beh, come in ogni buona ricetta, anche gli agenti AI hanno i loro ingredienti fondamentali:

  1. Il Modello – È il “cervello” dell’agente, quello che gli permette di capire e ragionare. Tipicamente per un agente AI parliamo di un modello di linguaggio, come GPT, che elabora i dati e prende decisioni. Questo modello può essere generico o specificamente addestrato per determinate applicazioni.

  2. Gli Strumenti – Sono le sue “mani“, ciò che gli permette di interagire con il mondo. Gli agenti AI utilizzano strumenti esterni, come API, per interagire con il mondo reale. Ad esempio, possono cercare voli, controllare il meteo o leggere recensioni di hotel per fornire risposte contestuali e aggiornate.

  3. L’Orchestrazione – È il suo “sistema nervoso“, che coordina tutto e rende coerente le risposte. Questo strato consente all’agente di elaborare decisioni multi-step, come scegliere il miglior hotel in base alle preferenze dell’utente e al budget disponibile

Questo è quello che sono, ma cosa possono fare?

A lavorare!

Di fatto questi Agenti, per la loro stessa natura, ci offrono nuove modalità di interazione con il mondo digitale e fisico. Proviamo a vedere in quali contesti possono essere più utili:

  1. Efficienza Operativa: automatizzano attività ripetitive e complesse, permettendo alle persone di concentrarsi su compiti strategici e creativi. Ad esempio, possono ottimizzare processi aziendali, migliorare la produttività e ridurre i tempi di inattività grazie alla loro capacità di prendere decisioni rapide e basate su dati aggiornati.

  2. Accesso a Informazioni in Tempo Reale: grazie all’integrazione con strumenti e API esterne, gli agenti AI possono fornire risposte precise e contestuali, supportando decisioni più informate. Pensiamo a un agente che, in ambito sanitario, può accedere a cartelle cliniche digitali e suggerire trattamenti personalizzati.

  3. Adattabilità: sono progettati per apprendere dall’esperienza e migliorare nel tempo e questo li rende strumenti indispensabili in contesti dinamici, dove le condizioni cambiano rapidamente, come la gestione della supply chain o le emergenze ambientali.

  4. Inclusività e Personalizzazione: possono essere adattati alle esigenze specifiche degli utenti, offrendo interazioni personalizzate che migliorano l’accessibilità ai servizi. In un mondo sempre più digitale, questa capacità di personalizzazione può ridurre il divario tecnologico.

  5. Innovazione e Sostenibilità: Gli agenti AI sono fondamentali per lo sviluppo di soluzioni innovative in settori come energia, mobilità e agricoltura. Ad esempio, possono ottimizzare il consumo energetico di una casa intelligente o supportare pratiche agricole più sostenibilità.

Quindi, gli agenti AI non sono solo una comodità tecnologica, ma un mezzo per affrontare le sfide globali con un approccio più intelligente, rapido e mirato. Ok ma.. che c’entra la loro personalità?

Perchè è importante?

Pensa per un attimo ad un settore che tocca tutti, come l’istruzione: i nostri figli già oggi usano normalmente strumenti digitali, ma cosa succederà quando, crescendo, avranno a che fare con tutor AI personalizzati che si adattano al loro ritmo di apprendimento? Come sarà avere un insegnante privato disponibile 24/7? E come cambierà la nostra capacità di apprendimento in questo nuovo equilibrio tra umano ed artificiale?

Ma c’è di più. Questi agenti promettono di ridefinire non solo la nostra relazione con la tecnologia, ma anche il modo in cui interagiamo tra noi. Pensate a quante volte al giorno usiamo l’AI per comunicare, tradurre, correggere, rispondere, chiamare etc.

Il rischio? Perdere alcune sfumature dell’interazione umana. L’opportunità? Essere più autentici, liberandoci dai compiti meccanici.

E poi c’è la questione sociale più ampia: stiamo creando una nuova forma di divario digitale? Tra chi ha accesso a questi potenti assistenti AI e chi no?

Forse però la domanda più profonda riguarda noi come specie. Per la prima volta nella storia, stiamo creando entità che potrebbero superarci in intelligenza. Come mi ha detto recentemente una collega: “Non è che stiamo perdendo la nostra umanità, stiamo ridefinendo cosa significa essere umani nell’era dell’AI“.

Con questa evoluzione, dai semplici modelli di linguaggio come ChatGPT agli Agenti Ai, stiamo entrando in un territorio inesplorato; per certi versi gli Agenti AI stanno sviluppando qualcosa che assomiglia sempre più a una vera personalità, ma in un modo fondamentalmente diverso da quella umana. Non è né completamente artificiale né autenticamente umana. È qualcosa di nuovo e diverso.

E forse è proprio questo il punto: invece di chiederci se gli agenti AI abbiano una “vera” personalità (qualunque cosa questo significhi), dovremmo concentrarci su come questa nuova forma di interazione stia cambiando, o rischi di cambiare, noi.

Sempre avanti, condannati all’ottimismo!

Giuseppe