5 lezioni sugli investimenti, da un autodidatta! (#63)


Estate tempo di bilanci! La mia storia come investitore non è proprio quella che ti aspetteresti; non ho avuto un padre banchiere che mi dava lezioni durante la cena, né ho frequentato corsi esclusivi in qualche business school. La mia è stata più una scuola della vita, dove i voti si prendono sbagliando. E come dire… di errori ne ho fatti parecchi.

Ma sai qual è la cosa bella degli errori? Ti insegnano. Sempre. Non parlo solo di azioni che sono crollate o di investimenti andati male. Parlo di quelle volte in cui ho creduto ciecamente in una startup, convinto che avrebbe cambiato il mondo, per poi vederla svanire nel nulla.

Ti faccio un esempio. Prima che il Covid sconvolgesse le nostre vite, ero convinto di aver trovato l’idea del secolo: l’agenzia e-commerce che avrebbe rivoluzionato il mercato italiano. Pensavo: “Sarà basata su Shopify, il partner ideale per tutte quelle piccole e medie imprese italiane che vogliono vendere online“. Avevo questa visione di un team giovane, dinamico, focalizzato sulle performance. Spoiler: non è andata proprio come speravo.

Non ho ancora trovato la ricetta segreta per evitare i rischi, ma credo di aver imparato qualcosa di prezioso lungo il cammino. Ecco perchè ho messo insieme 5 lezioni che mi sono rimaste attaccate e che ormai fanno parte della mia cassetta degli attrezzi da investitore.

Mi fa piacere condividerli non perchè siano “illuminanti”, ma perché credo che imparare dagli errori di qualcun altro sia molto meno doloroso che imparare sulla propria pelle. Iniziamo!

Lezione n.1 – Diversificare è il tuo super potere

Sì, lo so, suona come uno di quei consigli noiosi che ti dà il tuo consulente finanziario. Ma aspetta, lascia che ti spieghi perché è così importante.

Immagina di essere un trapezista in un circo. Saresti più tranquillo a esibirti con o senza rete di sicurezza? Ecco, la diversificazione è la tua rete di sicurezza nel mondo degli investimenti.

Basta fare un semplice conto. Immagina di avere 10-15 fonti di reddito che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. Sai cosa succede? Riduci il rischio sui tuoi investimenti dell’80%. È come moltiplicare per cinque il tuo rapporto rischio-rendimento. In pratica, è come avere un’assicurazione gratuita sul tuo portafoglio. Niente male, vero?

Ma attenzione: diversificare non significa fare la spesa al supermercato e mettere nel carrello un po’ di tutto. L’idea è di costruire un portafoglio equilibrato, capace di resistere a qualsiasi tempesta economica. Pensa alla diversificazione come a un’orchestra: hai bisogno di diversi strumenti per creare una sinfonia armoniosa.

Ma c’è di più. Il mondo sta cambiando, e con esso gli equilibri economici. Gli Stati Uniti, ad esempio, non sono più i padroni incontrastati del gioco come una volta. La loro fetta di torta del PIL mondiale si sta riducendo, e lo stesso vale per la loro potenza militare e la qualità dell’istruzione.

Quindi, cosa fare? Allarga i tuoi orizzonti. Guarda oltre i confini del tuo paese. La diversificazione geografica non è solo un modo per proteggerti, ma anche per cogliere opportunità ovunque emergano.

Lezione n.2 – L’oro non è noioso, per niente!

L’oro non è solo quel luccichio che fa impazzire i pirati, è la terza valuta di riserva più grande al mondo. E indovina un po’? Le banche centrali ne stanno facendo incetta come se non ci fosse un domani. Coincidenze?

Beh la verità è che in tempi di incertezza, quando tutto sembra andare a rotoli, l’oro brilla come una stella in una notte buia.

L’oro e le obbligazioni indicizzate all’inflazione hanno una correlazione di solo il 16%. In parole povere? Sono come una coppia di supereroi pronti a proteggere il tuo portafoglio dall’inflazione e dalle turbolenze del mercato. Batman e Robin, ma in versione finanziaria.

Ma l’oro ha un altro un asso nella manica che lo rende unico: è l’unico asset che non dipende dal fatto che qualcun altro mantenga la sua promessa. Pensa a un mondo in guerra o nel caos, dove la fiducia nelle istituzioni vacilla come un castello di carte. L’oro? Resta lì, solido come una roccia.

Certo, potrebbe non essere eccitante come l’ultima IPO tech che promette di rivoluzionare il mondo. Non ti farà sentire come un giovane Zuckerberg pronto a conquistare Silicon Valley. Ma sai cosa? Funziona. E in un mondo sempre più imprevedibile, avere qualcosa di solido nel tuo portafoglio non è da sottovalutare.

Lezione n.3 – Il debito pubblico … esiste!

A volte credo che le metafore semplificando possano in realtà aiutare a capire concetti complessi, come questo! Il debito pubblico è un pò come a una gigantesca carta di credito nazionale. Sembra tutto a posto finché continui a pagare gli interessi, vero? Ma cosa succede quando il conto diventa troppo salato?

Facciamo un viaggio in Giappone. Non per mangiare sushi, ma per vedere cosa succede quando il debito pubblico va fuori controllo. Lì, il rapporto debito/PIL è al 260%. Sembra un numero astratto? Beh, chiedi ai detentori di obbligazioni giapponesi come si sentono dopo aver perso l’80% del loro potere d’acquisto. Non proprio una vacanza divertente, eh?

E non pensare che sia un problema solo dei giapponesi. In Italia, siamo al 150% di rapporto debito/PIL. Gli Stati Uniti, la terra dei sogni e dei multimiliardari? 123%. Questi numeri non sono astratti per niente ed hanno conseguenze più reali di un pugno nello stomaco.

Il vero dramma inizia quando i detentori di obbligazioni cominciano a vendere. È come quando tutti cercano di uscire da un cinema in fiamme: il panico si diffonde e le cose si mettono male in fretta.

A quel punto, le banche centrali spesso entrano in scena come supereroi con una soluzione magica: stampare più soldi. Sembra fantastico, vero? Come avere una macchina che stampa banconote in cantina. Ma questa “monetizzazione del debito” è come diluire la tua bevanda preferita: alla fine, ti ritrovi con un bicchiere pieno di acqua insapore.

In parole povere? La tua valuta potrebbe perdere valore più velocemente di quanto tu possa dire “inflazione”. E no, non è una buona notizia per i tuoi risparmi o il tuo stipendio.

Lezione n.4 – Soldi=Nutella

Immagina di avere un amico che ti trascina in palestra ogni giorno, che tu lo voglia o no. All’inizio lo odi, ma dopo un po’ cominci a vedere i risultati. Ecco, quello che io chiamo “il risparmio forzato” è proprio quel tuo amico insistente, ma lavora per i tuoi soldi.

Che si tratti di buttarsi a capofitto in una startup, comprare una casa, o semplicemente impostare un bonifico automatico mensile, il principio è lo stesso: metti da parte i soldi prima ancora di avere la tentazione di spenderli. È come nascondere i biscotti a te stesso: se non li vedi, non li mangi! (e mia moglie lo ha capito; so che in casa c’è la Nutella ma … non so dove!)

Facciamo due conti, giusto per divertirci. Se riesci a mettere da parte 300 euro al mese a partire dai 25 anni, investendoli in un fondo indicizzato a basso costo (niente roba esotica, parliamo di investimenti noiosi ma efficaci), potresti ritrovarti con un patrimonio da Paperone entro i 55 anni. Il segreto? L’interesse composto, quel mago della finanza che fa crescere i tuoi soldi mentre dormi, e una disciplina ferrea degna di un monaco shaolin: non toccare quella Nutella.. ops, quei soldi!!

In sostanza, il risparmio forzato è come mangiare le verdure quando sei bambino: non è divertente sul momento, ma il tuo io futuro ti ringrazierà. È il modo per dire al te stesso del futuro: “Ehi, ci ho pensato io. Goditi la vita!”.

Lezione n.5 – Un ciclo dura 7 anni (circa)

L’economia, ormai l’abbiamo capito, è un pò come una giostra. Sale, scende, gira… e ogni tanto ti fa venire un po’ di nausea. In media, questo giro dura circa 7 anni, più o meno 3. Traduzione? Nei prossimi 4-5 anni, potremmo trovarci in una bella recessione. Sorpresa!

Come prepararsi? Beh, diversificare è il mantra (è la lezione n.1 mica a caso), ma c’è di più. Il mondo non è solo una giostra economica. È più come un gigantesco gioco di Risiko, dove conflitti interni ed esterni, pandemie a sorpresa, cambiamenti climatici e innovazioni tecnologiche sono i dadi che lanciano il destino. Questi “motori del cambiamento” si intrecciano come in una soap opera complicata. La chiave? Costruire un portafoglio resiliente, come un supereroe che sa adattarsi a ogni situazione.

Ricorda: la vera ricchezza non è solo nel conto in banca. È nella tua capacità di adattarti, imparare e crescere. Nella comprensione che per essere davvero ricchi basta spendere meno di quanto si guadagna. Simple as that! Non sappiamo cosa ci riserva il domani, ma possiamo costruire le fondamenta per affrontarlo con fiducia.

Sempre avanti, condannati all’ottimismo!

Giuseppe