Lasciare andare (#47)


Una delle cose più difficili da capire, che sia nella vita privata o sul lavoro, è comprendere quando è il momento di dire basta. Quando il lavoro che stiamo facendo non ci rappresenta più e non ha senso accettare altri compromessi. Quando la relazione che stiamo vivendo si è esaurita e diventa faticosa qualunque forma di interazione. Quando dobbiamo semplicemente lasciare andare e però non riusciamo a deciderci.

Ma perché arriviamo a questo punto?

Ego e Orgoglio

La mia sensazione è che molto spesso il motivo per cui restiamo all’interno di relazioni non positive e che ci lasciano insoddisfatti è una strana miscela di Ego e Orgoglio. Sul lavoro, può essere l’Ego di lavorare per un’azienda “figa” o in un ambito interessante, anche se il ruolo non ci gratifica più. Per anni io stesso mi sono sentito “meno” realizzato perché non lavoravo per grandi corporation… nelle quali forse sarei durato davvero molto poco vista la mia indole.

Nelle relazioni personali, può essere l’orgoglio di voler dimostrare che ce la possiamo fare a cambiare le cose (o peggio la persona che abbiamo vicino), anche quando è evidente che la storia è giunta al capolinea e a rischio di restare incastrati in qualcosa di tossico e pericoloso.

Ma che sia in ambito lavorativo o personale, è evidente che Ego e Orgoglio sono driver sbagliati, che ci portano a fare errori di giudizio, anche grossolani, e a consumare energie preziose. Restare aggrappati a situazioni che non ci rendono felici per paura di ferire il nostro Ego o per un malinteso senso di orgoglio è una ricetta sicura per l’infelicità. Certo, a freddo è facile da capire, ma quando ci sei dentro è tutta un’altra storia!

C’è un’altra strada?

L’interesse composto

L’interesse composto è l’ottava meraviglia del mondo. Chi lo comprende, lo guadagna; chi non lo capisce, lo paga”. Si dice che questa definizione l’abbia data Einstein, ma che roba è? In sintesi, in finanza, l’interesse composto permette di far crescere il proprio capitale in modo esponenziale nel tempo, poiché gli interessi si accumulano non solo sul capitale iniziale, ma anche sugli interessi precedentemente maturati.

Qualche giorno fa, parlando con figlia#1 delle decisioni che deve prendere nei prossimi mesi, tra scuola e lavoro, mi è tornato in mente questo concetto; proprio come l’interesse composto infatti, le scelte che facciamo oggi possono avere un impatto significativo sul nostro futuro.

Quando prendiamo decisioni chiare e agiamo di conseguenza, stiamo essenzialmente investendo in noi stessi e nel nostro futuro. Ogni scelta positiva che facciamo, come acquisire nuove competenze, costruire relazioni sane o perseguire i nostri obiettivi, si accumula nel tempo e ci porta a crescere e migliorare costantemente.

Al contrario, rimandare le decisioni o fare scelte poco chiare è un pò come non investire o a investire in modo inefficace. In questi casi, non stiamo sfruttando appieno il potenziale dell’interesse composto nella nostra vita, e potremmo ritrovarci a lungo termine con meno opportunità e risultati meno soddisfacenti.

Lasciare andare quindi significa investire nel futuro ed è questo il suo valore, ma è solo metà della storia. L’altra metà sta nell’imparare a non guardare al passato, alle scelte fatte fin qui …

“Don’t look back in anger”

Quando finalmente troviamo il coraggio di chiudere un capitolo – che sia un lavoro tossico o una relazione infelice – è facile cadere nella trappola del rimpianto o del rancore. Possiamo tormentarci con i “se solo” e i “perché”, ripensando a tutto il tempo e le energie che abbiamo dedicato a qualcosa che alla fine non ha funzionato.

Ma questa è una mentalità che ci tiene legati al passato, impedendoci di abbracciare pienamente il presente e il futuro, di rinascere. Ogni esperienza, anche quelle difficili o dolorose, ci insegnano qualcosa. Ci rendono più saggi, più forti, più consapevoli di ciò che vogliamo e di ciò che non vogliamo nella nostra vita.

Piuttosto, bisognerebbe imparare a coltivare un senso di gratitudine e di accettazione per l’esperienze fatte. Essere grati per le lezioni apprese, per la resilienza che abbiamo sviluppato, per la chiarezza che abbiamo guadagnato.

Siamo come frecce: abbiamo una sola direzione, e quella direzione è in avanti. Lasciare andare non è solo un atto di coraggio e di fiducia nel futuro – è anche un atto di perdono e di liberazione per il nostro passato.

Per quanto dolorosa sia la separazione, dalle persone che hanno significato tanto per noi o da quel progetto nel quale avevamo messo tanto di noi, il meglio deve ancora venire, e abbiamo il potere di crearlo, un giorno alla volta, una scelta dopo l’altra.

Sempre avanti, condannati all’ottimismo!

Giuseppe